Condividere pensieri e valori

Serena Martini e Gioia Pallotta, Scuola dell'Infanzia Ciccarelli, S. Giovanni Lupatoto • 12 giugno 2025

Il valore del coordinamento educativo: il benessere del bambino al centro dell’esperienza scolastica

Coordinare una scuola dell’infanzia significa molto più che organizzare tempi, spazi e risorse.

Significa avere una visione pedagogica chiara e condivisa, capace di trasformarsi in azioni quotidiane che rispondano ai bisogni autentici dei bambini. Al centro di questa visione c’è il loro benessere globale, inteso come condizione essenziale per l’apprendimento e la crescita.

Nel nostro contesto educativo, il benessere viene coltivato attraverso esperienze multi-sensoriali, che permettono al bambino di esplorare il mondo con tutti i sensi, stimolando curiosità, autonomia e relazione. Il giardino della scuola, in questo senso, non è solo uno spazio esterno, ma un ambiente educativo vivo, ricco di materiali naturali che cambiano con le stagioni e che invitano all’osservazione, al tocco, alla scoperta. Rametti, foglie, pietre, terra e acqua diventano strumenti di gioco, di espressione e di narrazione.

Attraverso il gioco del vedo-non vedo con veli leggeri creiamo luoghi che proteggono, che accolgono il bisogno di rallentare, di sentirsi al sicuro, di essere soli o in piccolo gruppo. Spazi che comunicano rispetto per il tempo del bambino e per le sue emozioni.

La musica, infine, diventa esperienza corporea, sonora, espressiva. I bambini possono produrla con il proprio corpo, con strumenti semplici o ascoltando brani di musica classica, che stimolano immaginazione e sensorialità. Il contesto quindi mira all’armonia tra corpo, mente e ambiente.

La progettualità educativa nasce dal confronto e dalla collaborazione tra coordinamento e team docente ed educativo, in un dialogo costante che valorizza il contributo di ogni insegnante ed educatrice. Un elemento distintivo è rappresentato dalla ricchezza del gruppo, in cui la presenza di pedagogiste e della psicomotricista amplia e completa lo sguardo educativo, intrecciandosi con la visione delle insegnanti per offrire ai bambini esperienze sempre più attente, integrate e rispondenti ai loro reali bisogni. È in questa costruzione condivisa che prende forma un percorso coerente e significativo, capace di porre sempre il bambino al centro come protagonista attivo della sua esperienza.

Credo fermamente che solo quando una scuola sa offrire esperienze profonde e autentiche, possa davvero accompagnare ogni bambino nel suo cammino di crescita, nel rispetto dei suoi tempi, delle sue emozioni e delle sue potenzialità.

Far vivere esperienze positive ai bambini per una scuola fondata sul benessere

Il tempo in natura è un tempo moltiplicato e rallentato, un investimento fondamentale per il benessere dei bambini, un’occasione concreta per sperimentare e

scoprire sé stessi in un contesto in cui il tempo cronologico perde importanza, lasciando spazio al tempo delle esperienze, dei vissuti e delle emozioni.

È dove i bambini sono protagonisti attivi e, attraverso la fascinazione per il naturale, esplorano l’ambiente circostante, selezionano gli elementi più interessanti e creano angoli naturali di senso e meraviglia. L’osservazione ex-ante consente alle insegnanti di identificare i loro bisogni e i loro interessi così da supportare la strutturazione degli spazi per rispondervi.

Materiali morbidi e avvolgenti come terra, acqua ed erba si trasformano in momenti di rilassamento e calma, in spazi di manipolazione e travaso, in semina e giardinaggio e in percorsi sensoriali in cui camminare scalzi. I tronchi di legno diventano rialzi per esperienze di equilibrio e, se posti in sequenza, attivano giochi

motori su differenti altezze e livelli. Le strisce di juta si riscoprono tele in cui tessere e infilare fiori, rametti e foglie.

Le stoffe si trasformano in tane in cui nascondersi e sentirsi avvolti. I veli, se trasportati dal vento, si convertono in carezze per la pelle e, se accompagnati dai riflessi solari, in esperienze luminose.

La natura apre i bambini al pensiero sostenibile, è luogo di condivisione e di benessere e grazie al coinvolgimento di tutti i sensi, promuove la neuroplasticità, l’apprendimento cognitivo ed è primo fattore nel processo di conoscenza delle forme e delle materie del mondo.

È dove c’è più spazio per i pensieri di ciascuno che, avendo campo aperto, possono muoversi e girovagare liberamente incrociando altri pensieri, altri stimoli e generarne di nuovi, creando legami e connessioni autentiche e positive.


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